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Lettera alle autorità sui riaffioramenti di cromo


Oggetto
:   bonifica Stoppani – riaffioramento crostoni di cromo sul litorale di Arenzano.

Prima di esporre quanto in oggetto riteniamo opportuna una breve presentazione della nostra associazione:

“AMICI  DI  ARENZANO” è una associazione apolitica  senza scopo di lucro nata nel 1994 per iniziativa, come recita lo Statuto, di “coloro che desiderano mantenere in Arenzano condizioni ambientali, naturali e paesaggistiche tali da garantire la buona qualità della vita, nell’intento di contribuire alla tutela, alla difesa, alla valorizzazione e al miglioramento delle risorse ambientali preservandole per le generazioni future, collaborando con l’amministrazione comunale e gli enti per il perseguimento dello scopo statutario”.

Sul nostro territorio si sono verificati ben due dei maggiori disastri ambientali italiani: l’incendio e l’affondamento della petroliera Haven nel 1991 e l’inquinamento da cromo tri ed esavalente provocato da 100 anni di attività dello stabilimento Stoppani.

L’area dello stabilimento Stoppani e l’ambiente da esso avvelenato sono oggi SITO DI INTERESSE NAZIONALE, retto da una struttura commissariale alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio, preposta alla bonifica del territorio di Arenzano e Cogoleto.

Crostoni di cromo

Un aspetto importante, una sconcertante anomalia di questa opera di bonifica costituisce il fondamentale motivo che ci spinge sia come cittadini che come associazione a denunciare una gravissima situazione ambientale che sembra purtroppo non così percepita dalle istituzioni locali, da noi ripetutamente interessate:  la permanenza di crostoni di cromo, affioranti sulla battigia del litorale di Arenzano.




Riteniamo pertanto opportuno riassumere brevemente i principali eventi, a noi noti e documentati, succedutisi ad oggi.

In un progetto di bonifica, la cui prima stesura da parte del Commissario Delegato risale al maggio 2008 col titolo “Progetto di bonifica con misure di sicurezza degli arenili ricadenti nel sito di interesse nazionaleStoppani – Lotto B”, era prevista l’asportazione di cromo dai litorali con precise indicazioni, mediante mappatura, delle aree interessate e delle qualità, delle quantità, delle modalità di asporto, trasporto e stoccaggio delle sostanze inquinanti nonché del cronoprogramma completo dei tempi di esecuzione.

I lavori, appaltati dalla Struttura Commissariale e pagati per la sola bonifica del litorale di Arenzano con  una somma  ben superiore ai 3 milioni di euro (3.147.612,48 più IVA), sono terminati alla fine di aprile 2010 e in corso di esecuzione dovevano essere sottoposti, per contratto, a continuo monitoraggio nonché, ope legis, ai collaudi in corso d’opera e,  provvisorio, al termine.

La Provincia di Genova, con provvedimento dirigenziale 7989 del 20.12.2010,  ha rilasciato la certificazione provvisoria di avvenuta bonifica che, per contratto, ha assunto carattere definitivo trascorsi i due anni dallasua emissione.

Purtroppo, nonostante la certificazione, a partire dal novembre 2011 alcuni crostoni, evidentemente non asportati, hanno iniziato a comparire periodicamente sul nostro litorale in località Marina Grande a seguito di violente mareggiate e a permanere per intervalli più o meno lunghi .

Questi periodici affioramenti sono stati documentati mediante fotografie del tutto esaustive circa le dimensioni, il luogo e la cronologia; la documentazione è stata sottoposta e consegnata all’Amministrazione Comunale di Arenzano che ne ha informato la Struttura Commissariale che infine, dopo molte e ingiustificate perplessità circa l’effettiva presenza, sembra abbia relazionato specificando di ritenere più pericolosa l’asportazione dei crostoni che non la loro permanenza in loco; ma di ciò non abbiamo documentazione.

Finalmente a inizio 2013  il Comune di Arenzano e poi il Difensore Civico, cui un cittadino si era rivolto visto l’immobilismo degli enti, hanno dato incarico all’ARPAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure) di accertare “l’esatta situazione ambientale” dei luoghi interessati.

Dalla lettura della relazione si evince che i crostoni affiorano, mettendo così a tacere gli scettici, ma che è difficile rapportarne l’ubicazione rispetto alle “celle” previste dal cronoprogramma; affermazione di difficile comprensione poiché ben si evidenzia dalla mappatura allegata al citato Progetto di Bonifica che la zona di affioramento coincide con la zonizzazione azzurra indicata come “area di spiaggia con crostone subaffiorante avente spessore tra 1,0 e 2,0 m. e sup. 1.482 mq.”.

Il relatore infine conclude “in ogni caso si rimanda a una valutazione definitiva della StrutturaCommissariale, in relazione anche alla eventuale opportunità di procedere all’asportazione degli affioramenti residui”, suggerendo la soluzione ma ridando anche fiato al balletto delle competenze .

 

E’ singolare il fatto che oggi si manifestino contrarietà all’asportazione dei residui, paventandone la pericolosità maggiore della permanenza in loco, quando invece si è considerata una assoluta priorità per la salute prelevarne quantità di gran lunga superiori in virtù di studi approfonditi e operazioni che hanno comportato un ingentissimo impiego di capitali pubblici.

A corollario di questa nostra esposizione dei fatti sentiamo il dovere di riferire che alcuni cittadini abitanti nei pressi degli affioramenti e del  tratto di litorale oggetto di bonifica affermano che i lavori, regolarmente iniziati e alacremente proseguiti da levante a ponente come da cronoprogramma, vennero interrotti a seguito di una violenta mareggiata, i macchinari e le attrezzature posti al riparo non furono riportati sul sito e le operazioni cessarono definitivamente, lasciando priva di intervento proprio quellaporzione del litorale di Arenzano ove avvengono gli affioramenti.

A tal proposito giova ancora segnalare che, come ben chiaramente si rileva dalle foto n. 8 e 9 allegate, sono perfettamente distinguibili sulla superficie del crostone le tracce delle “unghiate” dello scavatore; segno evidente che il crostone stesso è stato oggetto di un intervento iniziato ma non debitamente e totalmente portato a termine.

Questa prova fotografica confuta in modo definitivo i dubbi espressi nella relazione dell’ARPAL circa l’ubicazione degli affioramenti rispetto alla collocazione delle “celle” previste nel cronoprogramma.

Concludiamo infine chiedendo alle Signorie Vostre di intervenire presso gli Enti rispettivamente presieduti affinchè venga fatta finalmente chiarezza sulla qualità e sulla effettiva completa ed accurata esecuzione dei lavori di bonifica nonché si provveda con la massima sollecitudine possibile alla salvaguardia di quello cheresta dell’ambiente esoprattutto della salute dei cittadini, ponendo fine ad un balletto di competenze che si trascina da oltre due anni.

Grati dell’attenzione, confidando di ricevere riscontro dalle Signorie Vostre, porgiamo i nostri più distinti saluti.

Per il Consiglio Direttivo

il Presidente

(G. B. Vernazza)

Arenzano, 10 Febbraio 2014

Lettera inviata:

  • Al Presidente del Consiglio On.le Enrico LETTA
  • Al Ministro dell’Ambiente On.le Andrea ORLANDO
  • Al Ministro della Salute On.le Beatrice LORENZIN
  • Al Capo della Protezione Civile Dott. Franco GABRIELLI
  • Al Presidente della Regione Liguria Ing. Claudio  BURLANDO
  • All’Assessore Ambiente reg. Liguria Dott.ssa Renata  BRIANO
  • All’Assessore alla Salute reg. Liguria Sig. Claudio MONTALDO
  • Al Commissario sito Stoppani Dott.ssa Cecilia BRESCIANINI
  • Al Responsabile U. O. Territorio di Arpal Ing. Riccardo SARTORI
  • Al Comandante Uff. Marittimo Arenzano Capo di 1° classe Marco ESPOSITO
  • Al Sindaco di Arenzano Dott.ssa Maria Luisa BIORCI
  • Al Difensore Civico Dott. Francesco LALLA
  • Alle Associazioni Ambientaliste del territorio

Allegati:

1) Documento “Progetto di bonifica con misure di sicurezza degli arenili ricadenti nel Sito di Interesse Nazionale Stoppani di Cogoleto (GE) LOTTO B”, pagina “Arenile di Arenzano, distribuzione crostone”, ove abbiamo indicato in blu la zona oggetto della presente lettera, ed ingrandito la valutazione, presente sulla stessa pagina, delle dimensioni dell’inquinante in quel tratto.

2) e 3) documentazione fotografica, relativa all'area indicata in allegato 1, prodotta nel corso degli anni 2011, 2012 e 2013.

4) Relazione dell’ARPAL  del 18 Giugno 2013: pagina 1 e pagina 2.

 

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