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I fiori di Baciccin

Durante la manifestazione Florarte, ad Arenzano dal 25 al 28 Aprile 2019, sarà possibile visitare la mostra dell'erbario e delle foto di Baciccin Calcagno, una incredibile raccolta di oltre 800 specie di fiori, immortalate sul territorio di Arenzano.

FioreBaciccin

Giovanni Battista Calcagno, per tutti “Baciccin”, è l’autore dell'erbario, delle foto e dei disegni che compongono questa mostra; ha pure raccolto un vasto campionario di minerali e ha confezionato l’incredibile erbario che le fanno da contorno, ha pubblicato un libro con la descrizione dettagliata dei percorsi, dei sentieri, delle sorgenti dei nostri monti e un elenco dei soprannomi delle famiglie arenzanesi, attribuiti nel tempo per distinguerle dalle frequenti omonimie.
Baciccin, un giovanotto del 1931, è socio del Club Alpino Italiano e delle due associazioni Amici di Arenzano e Torre dei Saraceni, che nel 2015 gli ha attribuito il riconoscimento di “Arenzanese che da sempre mostra amore e passione per il nostro paese ”.
Ha creato l’intera collezione nel corso di cinquant’anni perlustrando palmo a palmo il territorio durante le sue infinite escursioni sui monti che circondano Arenzano, a cui ha dedicato le ferie e ogni fine settimana, spesso in compagnia degli amici Giacomo e Lazzaro, raccogliendo ogni possibile varietà di iore, di erba e di minerale, fotografando ogni soggetto con l’inseparabile “Pentax”.
Ma l’impegno di Baciccin non si è limitato a questo! Dopo la ricerca sui monti, la scelta delle immagini fotografiche, la raccolta e la conservazione dei campioni, si è reso necessario dare anche un nome ai reperti; perciò, non essendo un botanico, ha deciso di svolgere una intensa attività di consultazione sia di esperti del settore che di testi specialistici, finalizzata alla corretta e rigorosa catalogazione del materiale raccolto.
Il risultato consiste in circa ottocento foto che ritraggono altrettante varietà di fiori e in oltre mille i disegni corredati dai dati fondamentali per poter riconoscere il soggetto rappresentato, dalla nomenclatura latina corredata dall’abbreviazione del nome del botanico che per primo lo ha descritto e denominato a quello della famiglia di appartenenza, dal nome popolare a quello dialettale e al significato simbolico, quando esistente. Il tutto accuratamente collocato in ordine alfabetico e descritto con l’incredibile grafia di Baciccin, a volte minutissima e tuttavia chiarissima, che, da sola, costituisce un piccolo capolavoro che regge il confronto, e forse lo vince, con i migliori caratteri di stampa.
E’ evidente che questo imponente, impegnativo e minuzioso lavoro può solo essere frutto della grande passione per la montagna, della profonda conoscenza del territorio e dell’immenso amore per la natura che Baciccin Calcagno ha nel suo cuore e nel suo animo, come è ben testimoniato nella pagina che apre il primo dei diciotto raccoglitori della collezione, su cui lui stesso ha scritto:
“Questa collezione fotografica testimonia la sublime bellezza della semplicità dei fiori che rallegrano con i loro colori smaglianti i nostri monti e la nostra terra arenzanese. La loro varietà e il loro splendore fanno sì che noi abbiamo un tesoro naturalistico di prim’ordine”.
Ogni altra considerazione ci appare assolutamente superflua. Non ci resta che ringraziare Baciccin Calcagno per averci permesso conoscere e ammirare questo meraviglioso tesoro.

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