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SOS colline


 

Richiesta urgente di intervento di tutela nelle zone agricole sulle colline del Comune di Arenzano

Questa Associazione, attiva da diversi anni in Arenzano  ed attenta alle trasformazioni del territorio comunale, osserva da tempo sulle ripide colline, alle spalle dell'abitato, un aumento significativo  delle edificazioni in zona agricola.

Ciò di per sé non sarebbe un fatto negativo, se tali edificazioni sorgessero in maniera ordinata, senza stravolgere le orditure precedenti e le tipologie del luogo tradizionali e, soprattutto, se fossero finalizzate realmente alla produzione agricola.

Se si dovesse  proseguire  con il ritmo attuale e soprattutto stravolgendo le abitazioni tradizionali, anche con l'ausilio di normative poco attente e rispettose, non solo verranno per sempre meno le testimonianze culturali più antiche del nostro paese, ma il suolo agricolo verrà ulteriormente diminuito e l'immagine del paesaggio di Arenzano deturpata.

Sembrerebbe eccessivo sostenere che qualche  decina di casette cambi così la fisionomia di un paesaggio, ma chi conosce la conformazione del territorio di Arenzano lo comprende benissimo.

 

La nostra Associazione, da quando è nata, cerca di far conoscere le preziose realtà del nostro entroterra ma ora e’ costretta ad assistere ad un assalto quotidiano alle colline, con particolare riguardo ai siti strategicamente panoramici. E questo proprio ora che da alcuni documenti comunali e regionali viene manifestata, proprio dagli Enti proposti alla pianificazione e al governo del territorio, una maggiore consapevolezza e l'intenzione di voler davvero tutelare e mettere in valore le aree  agricole soprattutto quelle a forte carattere paesaggistico.

 

Infatti, nel documento esplicativo del Piano Territoriale - pubblicato sul sito della Regione - leggiamo: 

“Salvaguardia e rilancio delle aree agricole.

La Liguria è la regione italiana che ha meno territorio agricolo ed è la regione che sta perdendo più velocemente tale patrimonio. L’orientamento del Piano è quello di salvaguardare il residuo capitale di aree agricole e di favorire il mantenimento e il rilancio dell’attività agricola, produttiva e di presidio.”

“Il Piano si pone l’obiettivo di mantenere, e dove possibile incrementare, il terreno agricolo attuale o potenziale contrastandone l’erosione causata dall’abbandono e dalla diffusione dell’edificazione residenziale o dell’urbanizzazione e salvaguardandone la funzione paesistica ed ecologica.

Gli interventi edilizi devono pertanto essere finalizzati esclusivamente al perseguimento dell’obiettivo di mantenere o incrementare il terreno agricolo.”

Concordemente, sul documento denominato Linee guida pubblicato nel sito del Comune inerente il P.U.C. leggiamo fra i principi:

“Stabilire le misure per un "progetto di paesaggio" che si articoli per sistemi locali valorizzando gli elementi di identità che configurano un territorio e lo distinguono dagli altri, per contrastare la sua banalizzazione. Tale politica deve altresì contribuire a garantire le necessarie superfici libere per l'agricoltura, per i biotopi naturali e per il bosco, così che siano nel contempo preservate le loro funzioni ecologiche e ricreative.

Mantenere gli spazi coltivati, preservare le attività agricole, forestali e le componenti naturali e culturali del paesaggio promuovendo il presidio ambientale e la sostenibilità degli interventi di trasformazione.

Definire i criteri per l'individuazione del "presidio ambientale" con finalità di recupero e riqualificazione del territorio per gli aspetti ecologico-ambientali, paesaggistici e socio-economici con riguardo anche alle attività agricole e silvo-pastorali.

Valorizzare e tutelare il paesaggio collinare attraverso la preservazione degli inconfondibili valori ambientali dell'immediato entroterra, che si estende oltre gli stessi confini comunali, anche con nuove metodologie capaci di integrare in un tutt'uno usi agricoli, turistici e collettivi.

Conservare la risorsa "paesaggio rurale" per un'integrazione tra produzione agricola e turismo mediante l'aggiornamento e l'attuazione dei Piani di assestamento forestale, sia promossi dall'Ente pubblico che da soggetti privati, tenendo comunque presente la caratterizzazione e la differenziazione dei luoghi e delle tipologie di bosco.”

Purtroppo queste due pianificazioni, sebbene animate da ottime intenzioni, non essendo ancora efficaci, rischiano di arrivare in ritardo.

Anche per quanto riguarda il vincolo paesaggistico, estremamente importante perché permette una più ponderata valutazione delle trasformazioni ed una maggiore tutela delle bellezze del paesaggio e dei valori tradizionali dello stesso, non è presente su tutto il territorio collinare. Vi sono infatti alcune valli e alcuni siti particolarmente rappresentativi delle testimonianze storiche agricole non soggetti a nessun vincolo paesaggistico. Questo fatto oltre a creare disparità , crea disomogeneità mettendo a rischio un territorio che i prossimi piani regionali e comunali ritengono prioritario ed importantissimo tutelare.

Per questi motivi chiediamo alla Soprintendenza di tutelare attraverso una estensione del vincolo paesaggistico  tutta l'attuale  zona agricola, che, come indica anche il codice Urbani (DLGS 42/2004: Codice dei beni culturali e del paesaggio),  “simboleggia l’attività di sussistenza che nei secoli o addirittura nei millenni ha conformato un determinato territorio, conformandone i caratteri che ci consentono di apprezzarne l’identità e la peculiarità culturale”.

Infatti il primo obiettivo di qualità paesaggistica è proprio il mantenimento delle caratteristiche, degli elementi costitutivi e delle morfologie, tenuto conto anche delle tipologie architettoniche, nonché delle tecniche e dei materiali costruttivi attraverso procedimenti dichiarativi individuali e provvedimenti di dichiarazione di notevole interesse pubblico di immobili e di aree.

Analogamente chiediamo all'Amministrazione Comunale di intervenire urgentemente al fine di governare con strumenti più idonei la tutela e il potenziamento del suolo agricolo impedendo il proliferare di una villettopoli sterile e distruttiva non solo del paesaggio ma anche delle future prospettive di migliore assetto e utilizzo delle nostre amate colline.

Arenzano, 10 settembre 2013

 

 

Testo della lettera inviata a:

  • Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria;
  • Regione Liguria - Dipartimento Pianificazione Territoriale - Servizio Tutela del Paesaggio;
  • Provincia di Genova - Direzione Pianificazione Territoriale -Ufficio Tutela del Paesaggio;
  • Sindaco del Comune di Arenzano

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